Vivere e Lavorare in Italia

La Repubblica Italiana, nata nel 1946, fa parte dell’Unione Europea (UE) dal 1957, quando era definita Comunità Economica Europea. L’Italia è dunque uno dei 6 Paesi fondatori dell’UE (attualmente composta da 27 Paesi), insieme a Francia, Germania, Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo. L’Italia è una Repubblica parlamentare. Il Presidente, della Repubblica è eletto dal Parlamento in seduta comune e rimane in carica per 7 anni ed è rieleggibile, mentre il Parlamento ha la durata di 5 anni.

Le leggi che regolano il sistema politico italiano sono contenute nella legge fondamentale della Repubblica, ovvero la Costituzione. Il sistema politico italiano è organizzato secondo il principio della separazione dei poteri.
Il potere legislativo – il potere di fare le leggi, che vengono in seguito promulgate dal Presidente della Repubblica – spetta al Parlamento. Il Parlamento è suddiviso in due camere: il Senato della Repubblica e la Camera dei Deputati.
La Corte Costituzionale ha il compito di verificare che non si legiferi contro la Costituzione. Il Presidente della Repubblica elegge un terzo dei giudici che la presiede. Un altro terzo viene eletto dal Parlamento e il restante terzo dalla Magistratura.
Il potere esecutivo – il potere di dirigere gli organi della Pubblica Amministrazione (PA), applicando le leggi – spetta al Governo. Il Governo è formato da tre organi: il Presidente del Consiglio dei Ministri, il Consiglio dei Ministri, i Ministri con e senza portafoglio. I Ministri con portafoglio sono quelli a capo di un dicastero, ovvero di un apparato della PA competente per un settore specifico.
Il potere giudiziario – il potere di garantire il corretto svolgimento delle controversie civili, penali e amministrative e dunque di giudicare ed eventualmente punire chi non rispetta le leggi – spetta alla Magistratura. La Magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente rispetto ai partiti. Il Consiglio Superiore della Magistratura (CSM) governa la Magistratura e dunque quest’ultima non risulta sotto il controllo del Ministro della Giustizia.

Link utili
Portale del diritto: http://www.diritto.it/

Sito Corte Costituzionale: http://www.cortecostituzionale.it/

Sito Governo Italiano: http://www.governo.it/

Sito Ministero della Giustizia: http://www.giustizia.it/

Sito del Parlamento Italiano: http://www.parlamento.it/

L’Italia è uno dei principali attori agricoli dell’UE, essendo il più grande produttore europeo di riso, frutta, verdura e vino. Il settore agricolo rappresenta il 2% del PIL italiano ed è fortemente dipendente dall’importazione di materie prime utilizzate nella produzione agricola a causa delle limitate risorse naturali del Paese. Il settore primario impiega il 4% della forza lavoro (Banca Mondiale, ultimi dati disponibili) ed è composto da circa 1,3 milioni di aziende agricole. Il paese ha 12,8 milioni di ettari di terreno agricolo e le sue colture principali includono cereali (in particolare grano), mais, orzo, riso e avena. L’Italia è anche il primo produttore mondiale di vino e il primo produttore di tabacco in Europa.

L’Italia è un paese industriale primario, con il settore secondario che rappresenta il 21,6% del PIL e impiega il 26% della popolazione attiva (Banca Mondiale, ultimi dati disponibili). Gran parte dell’industria italiana è composta da piccole e medie imprese familiari, con la maggior parte delle aziende industriali italiane con meno di 50 dipendenti. L’Italia è il più grande esportatore mondiale di beni di lusso (abbigliamento, automobili, ecc.). Altre importanti industrie italiane includono macchinari di precisione, autoveicoli, prodotti chimici, farmaceutici, articoli elettrici, moda e abbigliamento. Il paese ha sofferto la deindustrializzazione (soprattutto durante la crisi finanziaria globale), ma rimane la seconda potenza manifatturiera d’Europa e la settima al mondo.

Il settore dei servizi costituisce i due terzi del PIL italiano (66,7%) e impiega il 70% della forza lavoro del Paese. Il turismo – una delle industrie in più rapida crescita e più redditizie in Italia – comprende la maggior parte del settore dei servizi (l’Italia è il quinto paese più visitato a livello internazionale e il terzo più visitato in Europa): secondo l’agenzia nazionale di statistica Istat, turismo e le relative attività generano il 6% del valore aggiunto dell’economia. Tuttavia, il settore è stato fortemente colpito dalla pandemia di COVID-19, che ha causato una contrazione del 40% dei ricavi del turismo (Banca d’Italia). Anche i servizi legati alle imprese svolgono un ruolo importante nell’economia del paese. Si stima che più della metà dei 5 milioni di imprese italiane siano attive nel settore terziario.

In Italia il costo della vita differisce da città a città e anche dalla regione, al Sud il costo della è sensibilmente più basso.
Il costo della spesa alimentare in Italia è superiore del 2,1% rispetto alla media europea ed incide profondamente sul reddito, assorbendo più di un sesto delle entrate della famiglia.

Le spese primarie (alimentari, bollette, tasse, ecc.) incidono infatti per oltre il 70% del reddito familiare, il 10% in più rispetto alla media dell’Unione europea che è pari al 60%. La differenza sta nel minore reddito a disposizione, che per le famiglie italiane è inferiore del 25% rispetto alla media europea. Le spese per i trasporti pubblici sono i più bassi dell’Ue, ma il costo dell’auto (RCA, bollo, carburante) è superiore del 42% rispetto alla media europea. Solo la spesa per il carburante auto, infatti, è superiore dell’8,9%.

Gli alloggi in affitto sono soprattutto di proprietà privata. I prezzi degli affitti e delle vendite variano a seconda della regione, della città e della zona. Per l’affitto di una casa il contratto va stipulato tra proprietario e inquilino, in forma scritta. Il contratto di affitto deve indicare la durata, il canone mensile di locazione, l’obbligo di preavviso in caso disdetta dal contratto, gli obblighi relativi alle spese di manutenzione ordinaria e straordinaria della casa. Deve essere firmato da inquilino e proprietario e registrato dal proprietario della casa all’Ufficio del Registro presso l’Agenzia delle Entrate, entro 20 giorni dalla stipula del contratto. L’imposta di registro è pari al 2% annuo del canone. Ogni anno bisogna rinnovare la registrazione.
Generalmente è richiesto un deposito cauzionale, a favore del proprietario, pari a due o tre mensilità, che è restituita al termine del contratto. Se il contratto non viene registrato non sarà possibile ottenere le agevolazioni e le detrazioni fiscali previste dalla legge, sia per il proprietario che per l’inquilino.

Per acquistare una casa, è possibile ottenere un mutuo ipotecario rimborsabile in 15 o 20 anni, rivolgendosi alle banche o istituti di credito, per un totale del 75% massimo sul prezzo totale dell’acquisto. È necessario consultare un notaio per verificare le condizioni di vendita e stipulare il contratto di acquisto. La maggioranza degli alloggi in affitto o in vendita sono rintracciabili da annunci su siti specializzati, agenzie immobiliari e di privati.

Di seguito alcuni esempi si spese di locazione residenziale (tariffe mensili esclusa la manutenzione):
A Milano, per un monolocale si arrivano a spendere più di 1.000 euro al mese, per una stanza singola oltre 600 euro e per un bilocale non bastano 1.300 euro.
A Roma invece, il costo di un monolocale si aggira intorno ai 900 euro al mese, quello di una stanza singola intorno ai 580 euro e un bilocale arriva a sfiorare i 1.300 euro.
Nel sud l’affitto è ancora più basso, circa 500 euro al mese per un appartamento con due stanze.

L’Italia possiede il suo Servizio Sanitario Nazionale (SSN) cui hanno diritto tutti gli abitanti e che è per lo più gratuito per il fruitore. Il sistema è una combinazione di finanziamento per lo più pubblico, con prestazioni pubbliche e private. Le fonti di finanziamento per il SSN sono suddivise in parti approssimativamente uguali fra contributi obbligatori versati in base alla retribuzione lorda, e gettito fiscale generale. È il governo centrale che decide lo stanziamento totale per il SSN e come ripartire la cifra fra le 20 regioni italiane.
Il governo stabilisce il livello minimo delle prestazioni garantite in tutto il paese, e specifica le condizioni a cui i pazienti possono rivolgersi al settore privato ed ottenere ugualmente che il SSN paghi l’onorario del medico. Il servizio viene finanziato da un fondo nazionale per la sanità la cui entità viene fissata annualmente dal governo.

Ospedali

Oltre l’80% dei posti letto appartiene al settore pubblico, e meno del 20% si trova in istituti privati, spesso gestiti da religiosi. La Riforma sanitaria prevede che gli ospedali pubblici siano proprietà di autorità sanitarie locali che possono comunque appaltare servizi al settore privato. Di conseguenza la maggioranza delle cliniche private intrattiene convenzioni annuali con le autorità sanitarie locali e riceve come rimborso una quota giornaliera stabilita a livello nazionale. In molte aree (soprattutto al Sud), la sola forma disponibile di assistenza è quella privata.

La Medicina di Base

Organizzata su base territoriale in Unità Sanitarie Locali (USL, ora ASL) a loro volta divise in distretti. Esistono dei limiti sul numero dei medici di base che possono aprire un ambulatorio e lavorare in una certa area. Gli ambulatori collettivi sono ancora molto rari in Italia.
I pazienti si iscrivono presso un medico di base o un pediatra, che a sua volta può essere dipendente di un’USL o essere medico ambulatoriale autonomo, convenzionato con l’USL. In genere è il medico di base a prescrivere le visite specialistiche.
La disponibilità di servizi sanitari varia notevolmente da regione a regione. Del resto le regioni hanno caratteristiche demografiche ed economiche molto diverse. Influiscono direttamente sulle modalità con cui i sevizi sanitari vengono forniti a livello locale. Le USL sono considerate il fulcro dell’ attività sanitaria, ma di fatto sottostanno alle direttive delle regioni che emanano specifici e rigorosi piani regionali.

La Tessera Sanitaria è il documento personale che viene rilasciato a tutti i cittadini italiani aventi diritto alle prestazioni fornite dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN). È gratuita, ha normalmente validità di 6 anni o pari alla durata del permesso di soggiorno e, alla scadenza della TS, viene inviata a cura del Ministero dell’Economia e delle Finanze, a tutti i cittadini assistiti dal Servizio Sanitario Nazionale.

L’Italia è famosa in tutto il mondo per la bellezza unica del suo patrimonio naturale, storico e artistico, tanto da essere conosciuta come “il bel paese”. Le sue magnifiche città storiche come Venezia, Ravenna, Ferrara, Bologna, Firenze, Siena, Roma, Napoli, Palermo, ecc. sono ancora oggi testimoni indelebili della storia, della cultura e dell’arte antica del paese.

L’Italia offre diverse possibilità per trascorrere il proprio tempo libero: hobby, sport, assistere a concerti e spettacoli teatrali, feste tradizionali o eventi sportivi; visitare città e paesi patrimonio, strade e piazze, chiese, palazzi, siti archeologici, musei; dedicarsi allo shopping, rilassarsi con gli amici in un bar sorseggiando un cappuccino o un bicchiere di buon vino, o esplorare la grande diversità della cultura gastronomica (i ristoranti più frequentati delle città famose per la loro cucina, ma anche i tanti ristoranti più modesti situati in gli angoli più suggestivi dei centri storici o lungo qualsiasi via d’Italia).

Gli italiani sono un popolo aperto, espansivo e solare. Amano rilassarsi, celebrare feste e anniversari in compagnia sia della famiglia che di amici e conoscenti. E i festeggiamenti spesso si svolgono a tavola, a casa o al ristorante, gustando le tradizioni della cucina italiana e gustando un buon vino.

Anche agli italiani piace chattare. La conversazione è quasi una forma d’arte. Basta fermarsi per strada o nei pressi di un bar di qualche famosa piazza per osservare gruppi di persone impegnate in animate conversazioni sui più svariati argomenti, dalla famiglia al lavoro, dalla politica, al cibo, alla moda, ai viaggi, allo sport (in particolare il calcio), musica, spettacoli e …. gossip vari.
Sia nelle grandi città metropolitane che nei paesi di provincia e nei villaggi di villeggiatura, la piazza rappresenta il punto di incontro centrale della vita sociale e culturale italiana. Non importa quanto sia grande; in piazza incontrerete sempre persone sedute o passeggiando mentre discutono e conversano. Le piazze sono anche i luoghi principali dove si svolgono feste, incontri, feste ed eventi politici.

La rete dei trasporti in Italia comprende: 156 porti, una rete ferroviaria di 24.299 km, una rete stradale (strade statali, regionali, provinciali, comunali) di 837.493 km, strade statali (la rete statale conta circa 20.000 km di strade identificate con la sigla SS.), una rete autostradale di 6.757 km e 98 aeroporti.

In Italia la rete ferroviaria è ben sviluppata e, da qualche anno, permette di effettuare le tratte tra i centri principali ad alta velocità, grazie al sistema delle Frecce di Trenitalia e dell’operatore privato Italo. Sono presenti anche aziende che, operando in collaborazione con Trenitalia, si occupano del trasporto a livello locale: è il caso di Trenord, gruppo che gestisce le ferrovie lombarde, e del pugliese Ferrovie del Gargano.
È possibile raggiungere praticamente tutti i comuni, fino ai più piccoli, grazie alla rete capillare di treni regionali e interregionali. Il treno è l’ideale anche per un viaggio last minute nel Belpaese. I biglietti per i treni vanno acquistati prima della partenza, nelle stazioni o su internet, e obliterati prima di salire a bordo, pena contravvenzione. Sono disponibili carnet e abbonamenti in caso di spostamenti frequenti in un arco temporale ristretto.

In Italia è presente anche una vasta rete di trasporti privati in pullman che copre tutto il Paese con tratte a lungo raggio che vengono percorse sia di giorno che di notte. Il viaggio in bus risulta in genere più economico rispetto al treno per spostarsi tra le grandi città, soprattutto se si viaggia in notturna.
Ogni città e paese nella penisola ha poi un servizio di autobus locale, dotato di una rete capillare per raggiungere tutti i punti di interesse: segnaliamo in particolare le linee Azienda Trasporti Milanesi (Atm) di Milano e Agenzia del trasporto autoferrotranviario del Comune (Atac) di Roma.

Sono 7, attualmente, le città italiane dotate di circuito metropolitano. La metropolitana di Milano è la più estesa della penisola: la rete, di lunghezza complessiva oltre i 110 km, è suddivisa in quattro linee ed è ancora in espansione.
La metropolitana di Roma è composta di tre linee per una lunghezza totale di 60 km e porta dalla periferia della capitale fino ai principali luoghi di interesse storico e artistico.
La metropolitana di Napoli è la più antica d’Italia: il primo tratto fu inaugurato addirittura nel 1925. Oggi essa consta di due linee interconnesse con altri sistemi di trasporto, tra cui la funicolare per raggiungere i quartieri alti e altri servizi su ferro. Oltre che in queste città, potrete spostarvi in metropolitana a Brescia, Torino, Genova e Catania.

Chi cerca lavoro in Italia, ha più possibilità:
– si può rivolgere al Servizio Pubblico per l’Impiego; per questo bisogna avere l’identità digitale SPID e dichiarare la propria disponibilità ad usufruire dei servizi pubblici disponibili, registrandosi sul portale dell’ANPAL (Agenzia Nazionale Politiche Attive Lavoro) e scegliendo il CPI (Centro per l’Impiego (CPI) più vicino al proprio domicilio;
– utilizzare le Agenzie per il Lavoro private;
– cercare lavoro su internet.

Quando si cerca lavoro autonomamente il modo migliore è instaurare un contatto diretto con le aziende, inviando il CV tramite il sito web aziendale. Questo vale sia per chi desidera trovare lavoro senza avere esperienza sia per chi vorrebbe cambiare occupazione. Le medie e grandi aziende infatti, quando cercano personale, consultano prima di tutto i propri database dove sono raccolti i curricula di coloro che si sono candidati online. In genere, i CV inviati dai potenziali candidati vengono conservati dalle società e consultati periodicamente dai responsabili delle risorse umane, che selezionano i profili più adatti alle offerte di lavoro attive sia in Italia che all’estero.
Le fonti d’informazione sono numerose, per esempio Pagine Gialle, le CCIA, Kompass le agenzie private per il lavoro (Radnstadt, Adecco, ecc.), le pagini social delle aziende stesse. Anche le riviste specifiche, i giornali o le newsletter sono fonti dove consultare inserti con annunci di lavoro.

Presso tutti i CPI è disponibile il servizio della rete europea EURES, che offre informazioni sulle offerte di lavoro nello Spazio Economico Europeo, orientamento e consulenza sulle condizioni di vita e lavoro nei diversi Paesi Europei, Italia compresa.
In Italia, tutti i cittadini dell’Unione Europea possono intraprendere un’attività lavorativa, autonoma o subordinata, senza aver bisogno di ottenere un’autorizzazione al lavoro, con esclusione soltanto delle attività ancora riservate ai cittadini italiani, godendo del principio di parità di trattamento rispetto ai cittadini italiani.

Link utilii:
https://www.anpal.gov.it/
https://www.anpal.gov.it/agenzie-per-il-lavoro

La candidatura può essere diretta ad un’offerta di lavoro specifica, oppure spontanea, cioè indirizzata ad aziende potenzialmente interessate al proprio profilo.
Per candidarsi rispondendo ad un’offerta di lavoro, bisogna leggere con attenzione e seguire le modalità di candidatura che sono in genere indicate nel testo dell’offerta o dell’inserzione stessa. In genere, è sempre necessario predisporre un Curriculum Vitae aggiornato in funzione della posizione per la quale ci si candida, corredato di una lettera di accompagnamento e/o motivazionale, che dovranno essere inviati via email.

Nel caso di candidatura spontanea, spesso, le aziende indicano nei propri siti – alla sezione «Lavora con noi» le modalità di invio online della candidatura. Comunque, in alcune realtà locali, un buon sistema può essere quello di presentarsi personalmente in azienda e lasciare il proprio CV al responsabile delle risorse umane o del personale.
È importante che nella lettera di presentazione o lettera di motivazione si personalizza la candidatura, sottolineando i propri punti di forza e gli obiettivi, e spiegando le ragioni per le quali si ritiene di essere i candidati ideali.

Generalmente, il CV viene richiesto in formato europeo, pertanto è consigliabile visitare il sito Europass e, registrandosi, compilare il modello europeo Europass, che potrà essere scaricato in vari formati e aggiornato quando necessario. E’ importante che i CV da presentare alle aziende contiene anche l’autorizzazione al trattamento dei dati personali ai sensi del Decreto Legislativo 196/2003. Se non espressamente richiesto, non è necessario allegare alcuna foto, né documento, copia od originale di titoli, referenze o altro.
Link utile:
https://europa.eu/europass/it